Scambio auguri natalizi con Sua Maestà il Re Abdallah
Mar Morto, 17 dicembre 2017
Vostra Maestà, il re Abdalla II,
Celebriamo in questi giorni la festa di Natale, festa di pace e di amore per tutta l’umanità. E festa che allontana ogni paura, come hanno detto gli angeli ai pastori, secondo il Vangelo: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 1,10-12).
“Il Verbo eterno di si è fatto uomo ed ha abitato tra noi” (Jn 1,14), ed è entrato nella nostra storia. Non è venuto giudice o col castigo. E’ venuto piccolo bambino, umile, mite, con un semplice annuncio di gioia: “Ecco, vi annuncio una grande gioia”.
Questo annuncio, s’indirizza a noi, specialmente quest’anno. Difatti, siamo tutti affamati di gioia. Ma vediamo anche che la vera gioia è cosa difficile nelle circostanze complesse e faticose che viviamo in questo momento storico.
Maestà,
sono tanti i motivi religiosi e sociali per fare festa ed esprimere gioia, momenti ai quali non vogliamo rinunciare. Ma abbiamo anche motivi, purtroppo, per sollevare la nostra preoccupazione davanti a Lei quando guardiamo alle comunità sociali e politiche nelle quali viviamo.
Betlemme e Gerusalemme sono due città vicine e storicamente legate l’una all’altra e che sono il cuore della nostra vita di fede e della vita delle nostre comunità di credenti. Quando celebriamo Natale a Betlemme non possiamo non vedere Gerusalemme e le sue difficoltà.
Come è ormai noto, sono state fatte importanti dichiarazioni, con le quali si vuole modificare il fragile e importante equilibrio che esiste nella Città Santa, tra le comunità religiose, nei Luoghi Santi, nella vita stessa della città. Esprimiamo il nostro rammarico per queste dichiarazioni che non aiutano il processo di pace, ma anzi approfondiscono ancora di più la già profonda sfiducia tra israeliani e palestinesi.
Il Santo Padre, papa Francesco, ha espresso pubblicamente la sua profonda preoccupazione dicendo: “sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite. Gerusalemme è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace”.
Tenendo presente una situazione di evidente conflitto, noi riteniamo che ogni soluzione unilaterale non possa essere considerata una soluzione. Decisioni unilaterali non porteranno la pace, ma anzi la allontaneranno. Gerusalemme è un tesoro dell’intera umanità. Ogni rivendicazione esclusiva – sia essa politica o religiosa – è contraria alla logica propria della città.
Maestà,
tutti sappiamo bene come la Città Santa Le stia a cuore. Lei, insieme alla famiglia Hashemita, è il Custode dei Luoghi Santi di quella città e delle comunità che in quei luoghi vivono e si esprimono. Molte volte in passato, come anche in questa occasione, la sua voce si è levata a difesa dello Status Quo della città, delle sue comunità. Tutti apprezziamo la Sua attenzione alle comunità cristiane e il suo sostegno concreto alla vita delle istituzioni che le rappresentano.
Mentre la ringraziamo per questa Sua testimonianza, che è una delle poche fonti di consolazione in questo tormentato Medio Oriente, auspichiamo che Ella possa farsi voce presso tutte le sedi internazionali come ONU e UNESCO, nelle Cancellerie dei vari Paesi, affinché l’attenzione di tutti alla Città tre volte Santa, patrimonio di tutta l’umanità, possa preservarla da decisioni unilaterali che la umilino e la offendano.
In questi giorni tutti alziamo la nostra voce, insieme, per ribadire con forza che, condannando ogni forma di violenza sia fisica che politica, ribadiamo la nostra determinazione a chiedere e a lavorare affinché il futuro di Gerusalemme sia solo nella condivisione e non nell’esclusione, nell’accogliere e non nel rifiutare, così che tutti i credenti possano avere piena e uguale cittadinanza nella Città Santa.
Grazie Vostra Maestà del Suo coraggio. Domando a Dio che vi sostenga colla sua sapienza, forza et vi protegga colla sua Onnipotente benedizione.
+Pierbattista