Comunicato dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Terra Santa sul “Deal of the Century”
Dopo un’attenta considerazione del piano di pace degli Stati Uniti d’America in Medio Oriente, noto anche come “Deal of the Century”, e dopo aver esaminato le reazioni di tutte le parti interessate sulla questione, noi, Patriarchi e Capi delle Chiese di Terra Santa, affermiamo la nostra decisa presa di posizione a favore del raggiungimento di una pace giusta e globale in Medio Oriente, basata sulla legittimazione internazionale e sulle correlate risoluzioni dell’ONU, secondo modalità che garantiscano sicurezza, pace, libertà e dignità a tutti i popoli della regione.
Il piano di pace americano, annunciato ieri alla Casa Bianca alla presenza degli Israeliani e in assenza dei Palestinesi, ci invita a chiedere all’Amministrazione statunitense e alla Comunità internazionale di elaborare l’idea di due Stati e di svilupparla in linea con la legittimazione internazionale, oltre ad aprire un canale di comunicazione politica con l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, l’unico rappresentante legittimo del popolo palestinese riconosciuto a livello internazionale, per assicurare che le sue legittime aspirazioni nazionali siano soddisfatte, anche nel quadro di un piano di pace globale e duraturo, che sia accettato da tutte le parti interessate. Quanto a Gerusalemme ci riferiamo ancora una volta alla dichiarazione da noi indirizzata al presidente Donald Trump il 6 dicembre 2017, e ricordiamo la nostra idea di una Città Santa aperta e condivisa dai due popoli, palestinese e israeliano, e dalle tre religioni monoteiste nonché la nostra conferma a sostenere il ruolo di custode dei Luoghi Santi affidato al Regno Hashemita. La risurrezione di Nostro Signore ricorda da Gerusalemme a tutti noi i sacrifici necessari per assicurare la giustizia e la pace in Terra Santa.
Invitiamo anche tutti i partiti politici, le fazioni e i leader palestinesi a riunirsi per discutere di tutte le controversie, porre fine allo stato di conflitto interno e alle divisioni, adottando una posizione unitaria volta a concludere la costruzione dello Stato basata sul pluralismo e sui valori democratici.
Gerusalemme, 30 gennaio 2020
Patriarchi e capi delle chiese di Gerusalemme:
+Patriarca Teofilo III, Patriarcato greco-ortodosso
+Patriarca Nourhan Manougian, Patriarcato Armeno Ortodosso Apostolico
+ Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico, Patriarcato Latino
+Fr. Francesco Patton, ofm, Custode di Terra Santa
+Arcivescovo Anba Antonious, Patriarcato copto-ortodosso, Gerusalemme
+ Arcivescovo Gabriel Daho, Patriarcato siro-ortodosso
+Arcivescovo Aba Embakob, Patriarcato ortodosso etiope ortodosso
+Arcivescovo Yaser AL-Ayash, Patriarcato greco-melchita-cattolico
+Arcivescovo Mosa El-Hage, Esarcato patriarcale maronita
+Arcivescovo Suheil Dawani, Chiesa Episcopale di Gerusalemme e Medio Oriente
+Vescovo Ibrahim Sani Azar, Chiesa Evangelica Luterana in Giordania e Terra Santa
+Vescovo Pierre Malki, Esarcato Patriarcale siro-cattolico patriarcale siriano
+Rev. Krikor-Okosdinos Coussa, Esarcato patriarcale cattolico armeno-cattolico patriarcale